Oggi vi voglio parlare di questa ricetta, che è un po’ il “cavallo di battaglia” del mio babbo. Ebbene si, oltre ad essere un Maestro Liutaio è anche un ottimo cuoco. La sua particolarità è il riuscire ad utilizzare tutte le pentole della cucina anche solo per preparare una frittata, ma il risultato è ottimo!
Questa pasta viene spesso preparata dalla mia famiglia durante le cene estive e la ricetta arriva da un ortolano, ambulante, di Firenze dal quale si servivano i miei genitori secoli fa. Un giorno l’ortolano disse al mio babbo di avere dei pomodori ottimi per preparare la Pasta del Carcerato e spiegò che i carcerati avevano il permesso di coltivare una pianta di basilico sulla finestra della cella e potevano anche cucinare, però avevano a disposizione solamente una pentola e quindi cucinavano tutto insieme.
INGREDIENTI: Pomodori grandi e maturi, pasta, sale, olio e basilico
I pomodori si lessano nella pentola dove si cuocerà la pasta. Si possono mettere direttamente nell’acqua fredda, poi quando l’acqua bolle si aggiunge la pasta, come sempre e si lasciano cuocere ancora
Prima di scolare la pasta togliere i pomodori, spellarli e tagliarli a pezzetti
Preparare in una zuppiera del basilico con del buon olio di oliva, che, dalle nostre parti, non manca mai ed aggiungere il pomodoro
Scolare la pasta ed unire il tutto con un filo d’olio
Ed ecco pronta la vostra Pasta del Carcerato! Questa volta abbiamo utilizzato della pasta di farro, ma va benissimo con ogni tipo di pasta. Lunga o corta. In cella non si fa mica tanto i difficili, credo.
Abbiamo avuto il sospetto che questo ortolano fosse un ex carcerato e probabilmente era finito di nuovo dentro poichè un giorno smise di passare!
E’ con grande onore e piacere che vi comunico che questa ricetta è nel libro di Tesi “Racconti di cucina” della mia cara amica Lucy. Io e Lucy ci conosciamo da quando eravamo bambine, perché i nostri genitori sono amici da prima che nascessimo. Penny, la mamma di Lucy è professoressa di Cinema Italiano all’università di YALE e, da più di 30 anni ormai, viene ogni anno in Italia con i suoi studenti e con loro viene anche la sua famiglia. Lucy ed il fratello Jacob parlano italiano come noi, sono praticamente bilingue e Lucy oltretutto si è laureata all’università del Texas di Austin in lingua italiana. La sua tesi fu proprio un libro di ricette, scritto in italiano, che però non è un semplice libro di ricette, ma è una raccolta di storie dei loro amici italiani raccontate attraverso il cibo e la cucina. Ogni ricetta del libro è preparata e presentata da una persona diversa, che ha una sua storia personale che la lega a Lucy ed alla sua famiglia. Penso che sia stato un ottimo progetto e sarebbe bello un giorno vederlo pubblicato!
Queste siamo io e Lucy da bambine
Questa foto è stata scattata il giorno prima che nascesse Cosimo! Io ero ENORME e Lucy bellissima come sempre!
E questa è Lucy in cucina!
Ecco il Libro di Tesi “Racconti di Cucina” di Lucy Hill
Come potete vedere tra i “Primi” ci sono gli Spaghetti del Carcerato
Il vero onore ed essere citata nel tuo fantastico blog!! Grazie Sofy, di aver condiviso questa ricetta squisita 🙂 Quanti bei ricordi in cucina dai Vettori!
E noi di ricordi insieme ne abbiamo proprio tanti tanti!!!! Un abbraccio grande e spero di portare presto i piccoli a NY!
Cara Lucy, sono contento che Sofia abbia rispolverato il tuo libro di Tesi. In questi anni non abbiamo mai smesso di preparare questa pasta. Ti aspettiamo per mangiarla insieme a te, James e Bob, che tanto ci manca!
Paolo
Caro Paolo, non vedo l’ora! Quest’anno mi e’ dispiaciuto tanto non vedervi– l’estate prossimo vengo di sicuro, e il babbo dovrebbe venire a trovarvi a ottobre 🙂 Se voi passate da NYC quest’anno James ed io vi ospitiamo volentieri! un abbraccio
Carissima Sofia,
che bel blog!!!! La scrittura, le foto, la creatività, ma più di tutto, lo spirito di amicizia mi hanno colpito e commosso. Grazie di cuore.
La tua,
Penny
Grazie di cuore Penny! Questo blog é uno strumento in più per rimanere vicini anche con gli amici più lontani! Un abbraccio grande grande
Carissima Sofia io prediligo queste ricette semplici…senza troppe cose. La proverò con i miei pomodori. Io lo chiamo “sugo finto” però i pomodori li faccio un po’ appassire in padella…….Poi che belle amicizie…che belle storie….
Tante belle cose.
Cara Franca Rita, con i pomodori del tuo meraviglioso orto verrà buonissima! Fammi sapere!
E’ ancora presto, ma già penso a questa sera quando tornerò a casa e preparerò per tutta la famiglia questa Pasta del Carcerato. Non avrei mai creduto che questa ricetta sarebbe potuta finire in una Tesi universitaria americana e in un blog. Brava Sofia
il tuo babbo (liutaio e cuoco)