Hope è una sciarpa lavorata ai ferri, tutto legaccio, di forma asimmetrica. Facilmente personalizzabile per lunghezza e di conseguenza altezza. In questa versione la trovo perfetta da uomo.
OCCORRENTE: ferri n° 5, 100 gr lana
ISTRUZIONI: Avviare 4 maglie. Al primo ferro lavorare così: 1 diritto, 1 gettato, 2 maglie insieme a diritto e 1 diritto.
Secondo ferro e tutti i ferri pari: Tutte le maglie a diritto e lavorare 2 volte la penultima maglia (quella che sul ferro dispari è la gettata)
Dal terzo ferro e tutti i ferri dispari lavorare all’inizio del ferro 1 diritto e 1 gettata e lavorare le ultime 3 maglie: 2 insieme e 1 diritto. Praticamente è sempre la stessa cosa fatta già dal primo ferro, solo che ogni ferro dispari che andremo a lavorare avremo sempre più maglie solo a diritto tra la gettata e le 2 insieme.
Proseguire fino alla lunghezza e di conseguenza anche altezza desiderata. La forma triangolare la sciarpa la prenderà da sola. Io ho iniziato la chiusura quando sul ferro avevo 84 maglie, ma si più benissimo andare avanti di più e poi concludere a questa maniera lo stesso: lavorare 2 ferri a coste 1/1 (1 diritto/1 rovescio) e chiudere le maglie con l’ago al seguente ferro dispari. Si possono chiudere anche con le accavalcature classiche. Trovo che la chiusura con l’ago sia più morbida e leghi meglio con la sciarpa in se.
Ecco le misure della mia versione
e qualche foto dei lavori in corso. La lana che ho utilizzato l’avevo comprata a NY quando ero stata tempo fa. Ha un colore molto bello ed è un ottimo filato tinto a mano.
Come si vede la forma è triangolare fin dall’inizio, basta solo decidere quanto fare lungo il triangolo per chiudere il lavoro con i 2 ferri a coste
Ecco un particolare della punta centrale. Le due righe a coste permettono di avere lo stesso motivo del bordo sinistro
Questo è il bordo superiore. La maglia gettata, che poi verrà lavorata due volte, darà questo effetto. Consiglio di non lavorare troppo in tensione queste maglie, così il bordo non tirerà troppo.
Particolare dell’inizio
A breve ne vorrei fare una versione femminile, magari per me… Se ci penso bene sono anni che non lavoro niente per me e un po’ mi è presa voglia… L’unico problema è che, da quando sono nati i bambini, non riesco più ad indossare la lana a contatto con la pelle, mi viene un pizzicore tremendo. Non riesco ad indossare volentieri, a meno che non sia freddissimo fuori, neanche i cappellini! Sig sig
Buona notte
Sofia
Ps. L’idea del modello non è mia, me lo ha passato un’amica, che a sua volta l’ha ereditato da un’amica. Se qualcuno si riconosce padre o madre naturale di questo modello vi prego di farmelo sapere, così aggiungo volentieri il nome del genitore a questo modello per ora orfano e figlio di tutti!
…ho appena finito di sferruzzare un backtus che da quanto ho capito dalla tua descrizione è fatto con una tecnica diversa dell’ hope…simile ma… Ormai è fatto ..l’avrei fatto sicuramente più così come il tuo se l’avessi visto prima ….L’ho fatto con un filato, una matassa di 100 gr. rowan mélange e ferri 31/2. Non mi sono regolata bene, nonostante le ripetute pesate con la bilancia della cucina, e così un bel pezzotto alla fine l’ho dovuto fare con un altro filato …in tinta unita tra l’altro…Questa matassa l’avevo comperata in Irlanda …presa di corsa …poi a casa ho guardato bene l’etichetta e indovina ..il filato ha anche una piccola percentuale di sintetico …e veniva prodotto in Africa ….Non ricordo bene quanto la pagai ,perché presi anche altre cose …ma ricordo che era parecchio!!!
Un caro saluto…
P.S. Ti sono arrivate le foto del mio bolero modello Elsa ??? Io l’ho fatto con lo stesso numero di maglie, di ferri e anche la lana 100% pura lana è bella (filatura di Crosa)….che consigliava di lavorare con quel numero di ferri …ma chiunque lo vede mi dice che è piccolo …da neonata!!! Buona settimana!!!
Questi gomitoli girano il mondo! Non mi è arrivata la e mail… questo è il mio indirizzo sofiavettori@hotmail.com l’aspetto con gioia!